giovedì 23 luglio 2015

Battesimo, genealogia, tentazione.

Luca 3,21-4,13.

  1. 1.      Il battesimo di Gesù
Ci potrebbe sembrare inutile il battesimo di qualcuno che è già di per sé figlio di Dio, concepito dallo Spirito Santo e che a 12 anni cerca la casa di suo padre. Eppure Gesù si sottomette al segno pensato da Giovanni e si fa battezzare. Non lo fa come adempiendo un semplice rito perché dalla descrizione che abbiamo in Luca si tratta di un momento cruciale della sua vita. Notiamo che durante questo battesimo Gesù pregava, dando importanza al fatto. E durante questa preghiera accadono tre cose di natura soprannaturale: si apre il cielo, scende su di lui lo Spirito Santo in forma di colomba, e scende una voce dal cielo. Il primo fatto richiama scenari apocalittici, cioè momenti di rivelazioni cruciali per la storia dell’umanità, che preludono a dichiarazioni importantissime. Il secondo attesta la presenza stessa di Dio, con il suo spirito in quel momento cruciale e funziona esattamente come l’unzione nell’Antico Testamento, che qui viene fatta con lo Spirito Santo e non con l’olio; la voce dal cielo è una esplicita dichiarazione di identità divina da parte di Dio. Il momento è importantissimo per la vita e per il ministero di Gesù perché, per quanto sia nato dallo spirito e lo Spirito lo abbia sempre accompagnato, riceve qui una specie di  investitura ufficiale, di rinforzo. Ora può cominciare il suo ministero terrestre.
Dopo secoli di storia, questo battesimo ha perso completamente il suo valore, ed è stato modificato in tanti modi nelle diverse religioni che si rifanno al cristianesimo. In alcuni casi è diventato una sorta di condizione fondamentale per la salvezza, diventando un sacramento, quindi un atto che ha valore di per sé, anche indipendentemente dalla volontà di chi lo fa. In altri invece, per il troppo accento messo sul semplice valore di testimonianza, ha portato a sminuirne la portata, considerandolo un fatto di secondaria importanza, in quanto solo formale.
Credo che il fatto che Gesù si sia lasciato battezzare, sottomettendosi e condividendo anche la condizione umana legata alla necessità di lavarsi dai peccati, capendo in quel momento la potenza dello spirito che lo accompagnava, ci sia di esempio e ci spinga oggi a battezzarci, facendolo proprio nel modo presentato da Cristo: da adulti, con acqua e in preghiera. Il battesimo non è una condizione per la salvezza, e se ci sono elementi che precludono la possibilità di farlo (un malato terminale, una morte improvvisa) chi non lo ha potuto fare non è certo escluso dal regno dei cieli; tuttavia non è neppure un accessorio secondario, una festa o un rito. E’ un segno durante il quale Dio è specialmente presente proprio per confermare, rinforzare e rilanciare quell’esperienza interiore di cui si testimonia.
  1. 2.      La genealogia di Gesù
Mentre il vangelo di Matteo comincia con la genealogia di Gesù Cristo, quello di Luca preferisce inserirla proprio dopo la dichiarazione divina venuta dal cielo : “Questo è il mio figlio diletto; in te mi sono compiaciuto”. Se c’è una specie di certificato di nascita divino che si opera nel battesimo, ce n’è anche un altro che invece funziona sul piano umano. Le genealogie al tempo avevano molta importanza per determinare l’origine delle persone, e qui vediamo che da umili personaggi del mondo giudaico si risale fino a Dio. Le genealogie di Matteo e Luca differiscono e questo può essere spiegato osservando che di Luca segue la genealogia di Maria e quella di Matteo quella di Giuseppe. Interessante che Luca dica proprio che si credeva che fosse figlio di Giuseppe, quindi un’origine perfettamente umana, per dire tuttavia alla fine che in realtà è figlio di Dio. Dalla genealogia tuttavia, potremmo dire che è figlio di Dio in quanto figlio di Adamo, quindi lo è nello stesso modo in cui lo sono tutti gli uomini. Il senso di questa genealogia è quindi quello di sottolineare che pur essendo figlio di Dio Gesù è anche perfettamente umano, nello stesso modo in cui lo siamo noi tutti. In altre parole, Gesù è uno di noi, ma è al contempo il figlio di Dio, come il passo precedente ha dichiarato. Certo, si segnalano nella lista eminenti rappresentanti del popolo di Dio, come Davide ed i patriarchi; ma si sa bene che questi erano profondamente uomini.
Cogliamo in questo un incoraggiamento a vivere un cristianesimo profondamente spirituale, ma anche profondamente “incarnato”. Gesù è divino, ma questa sua divinità non lo allontana dagli uomini, anzi, lo avvicina. La nostra vita di fede deve essere fatta di preghiere, di culti, di momenti di profondità spirituale, di comunione con altri fratelli e di riunioni di chiesa: tuttavia deve essere fatta anche di concretezza, di umanità, di vita concreta con le persone che ci circondano e che alla nostra parti sono figlie di Adamo.
  1. 3.      Le tentazioni di Gesù.
Abbiamo visto che questa fase della vita di Gesù è preparatoria al suo lavoro e alla sua missione sulla terra. Finora abbiamo visto diversi fatti che hanno visto Gesù in una luce sempre positiva, oggetto delle benedizioni divine e dell’ammirazione umana. Perché questa preparazione sia completa è necessario che Gesù si confronti con la prova, che la sua umanità sia messa alla prova fino in fondo.
Notiamo bene una cosa: le tentazioni non sono il frutto del caso, ma è lo Spirito stessoche conduce Gesù nel deserto; le tentazioni non intervengono in un momento comodo in cui Gesù è forte, ma in un momento in cui è debole in quanto ha digiunato per 40 giorni. Satana lo tenta quindi tendando di distruggere proprio quelle verità che si sono affermate rispetto alla vita di Gesù nella sua preparazione.
  • Nell prima la sua condizione di figlio: se sei il figlio di Dio… Non c’è infatti nessun male a mangiare il pane anche perché i 40 giorni sono finiti, ma la tentazione sta nel mettere in dubbio che lui sia veramente  il figlio di Dio, invitandolo a fondare questa adozione su una specie di magia più che sulle rivelazioni dei giorni precedenti (battesimo).
  • Nella seconda; se tu sei il figlio di Dio, gettati giù… Nuovamente, sfidare Dio per una cosa inutile.
  • La terza non dice esplicitamente: “Se tu sei il figlio di Dio”, ma lo implica. Perché  il figlio di Davide ha già per se tutti i regni del mondo; è il figlio del re, come dice il Salmo 2, e non ha bisogno di adorare altri da Dio.
Da queste tre tentazioni possiamo notare almeno tre cose che dobbiamo fare nostre:
Primo, per crescere abbiamo bisogno di prove o tentazioni che valutino se la nostra fede è vera o è illusoria, e queste prove possono anche essere mandate dallo spirito stesso. Non tutte e non sempre, ma è anche possibile che servano proprio a farci crescere.
SecondoSatana cercherà sempre e comunque di attaccarci e distruggerci dicendoci delle menzogne su ciò che Dio ci ha promesso e dichiarato. Ci mentirà sulla nostra salvezza, mettendola in discussione; sull’esistenza di Dio, sulla correttezza della scelta che abbiamo fatto, sulla nostra stessa chiesa qualunque essa sia, sul nostro cammino. Lo farà anche citando la Bibbia, e prendendo una veste piacevole e spirituale. E soprattutto lo farà in momenti in cui siamo deboli magari proprio perché abbiamo ricercato il volto di Dio fino alla stanchezza. Stiamo quindi attenti a non indugiare nelle nostre debolezze e chiediamo soccorso a chi può darcelo, perché Satana, come è scritto altrove, “si aggira cercando chi può sbranare”. (I Pietro 5,8)
Terzo, Gesù risponde punto per punto a colpi di Scrittura. Lungi dallo sminuire l’Antico Testamento, lo usa come fonte di protezione e saggezza. Lo studio accurato ed anche mnemonico della Scrittura non può che farci del gran bene proprio di fronte agli attacchi che Satana sferra contro i credenti per impoverire la loro vita spirituale.

I tre momenti che abbiamo visto oggi, ripercorrono bene la nostra vita spirituale. C’è un inizio che ci vede assorbiti nelle profondità dello Spirito e che il battesimo, che chi non ha ancora fatto in età adulta è invitato a fare; c’è la necessità che tutto ciò sia vissuto nella vita quotidiana. Ma tutto ciò che viviamo spiritualmente e con Cristo nel nostro cammino umano è continuamente messo alla prova. Prove di ogni tipo, dalle più sottili tentazioni psicologiche alle più dolorose prove fisiche. Non è facile resistere, ma il passo di oggi ci grida che prima di noi, Gesù ha già vissuto tutto questo, e che come un fratello maggiore ci apre il cammino precedendoci.

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