giovedì 23 luglio 2015

Testimoni imperfetti della luce che non può essere oscurata

1 Giovanni 1/2:2

Sebbene l’autore della lettera non dichiari il proprio nome la maggior parte degli studiosi sono concordi nell’affermare chesi tratti di Giovanni figlio di Zebedeo e fratello di Giacomo. Lo stile di scrittura e le espressioni che ritroviamo nel vangelo di Giovanni, il tono diautorevolezza consono ad un discepolo, il fatto che l’autore si definiscatestimone visivo e la concordanza dei padri della chiesa del secondo secolosono alcuni degli elementi cha fanno pensare che lo scrittore sia Giovanni l’evangelista. La lettera in realtà assomiglia più ad un sermone che unaclassica epistola. Nel senso che non vi è l’autore, non vi sono i destinatari,riferimenti a persone e nemmeno i saluti finali. Ciò che la tradizione canonicaha intitolato 1 Epistola di Giovanni è, quindi, un sermone circolare spedito avarie comunità cristiane del primo secolo. Le tre lettere di Giovanni e illibro dell’Apocalisse sono gli ultimi libri, in ordine cronologico, chetroviamo nella Bibbia. Sono passati circa 60 anni dalla morte di Gesù, 30dall’arrivo di Paolo a Roma e 20 dall’ultima lettera che troviamo nella Bibbia,quella scritta da Giuda. In un certo senso le opere giovannee sono iltestamento della Parola.

Giovanni sin dall’iniziodell’epistola mette le cose in chiaro: il messaggio di cui lui è testimone è ilmessaggio veritiero, originale. Guardiamo insieme come Giovanni, nei primissimiversetti della lettera, sottolinei il fatto che egli è stato un testimone. Rileggiamoi versetti 1 e 3a: se qualcuno ha messo in dubbio l’autorevolezza di Giovanniviene zittito alla luce di queste parole che mettono in evidenza che l’apostoloè stato testimone visivo, fisico, intimo del ministerio di Gesù sulla terra.Giovanni ha visto, udito, toccato. Il discepolo, uno dei dodici e l’ultimo diessi a morire, non parla di qualcosa che ha sognato, qualcosa di cui ha sentitoparlare. Nelle parole di Giovanni c’è l’autorevolezza data dall’aver mangiato,camminato, discusso, con Gesù. Giovanni è testimone di un messaggio che già apochi decenni dalla morte di Cristo veniva interpretato male e attaccato davarie correnti di pensiero.  Ma prima dipassare ad analizzare uno degli attacchi subiti dal messaggio annunciato da Giovanni voglio farvi notare il primo punto.

TESTIMONI DELLA LUCE

Giovanni scrive “quel che abbiamovisto e udito, noi lo annunciamo anche a voi”, e non solo ai primi lettoridella lettera ma a chiunque abbia avuto modo di accostarsi alla Parola di Dio.Lo so che sembra una cosa quasi scontata o banale. Ma mi sono dovuto chiedere:quando è stata l’ultima volta che ho ringraziato il Signore per la sua Parola?Quando mi è capitato di riflettere sulla portata di questo messaggio? È unadomanda valida per tutti noi oggi, sia per quelli che hanno già accettato diservire il Signore sia per quello che questo passo non lo hanno ancora fatto. Coloroche appartengono a Dio devono essere portatori gioiosi, amorevoli, pieni digrazia ma anche ben saldi, pieni di verità, integri della Buona Novella, cosìcome ci mostra Giovanni. In un secolo nel quale il cristianesimo è attaccato dadecine e decine di forme di pensiero, non possiamo non avere lo stesso zelo delfiglio del tuono, il soprannome usato da Gesù per Giovanni!
Quale è il messaggio che Giovannipredica e difende? Versetto 5: “Questo è il messaggio che abbiamo udito da luie che vi annunciamo: Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre.”  Dio è luce. Egli è ciò che non potremo maiassaporare completamente su questa terra. Dio è luce è un motto, uno slogan cheabbiamo sentito decine e decine di volte. È una frase tanto scontata quantodifficile da spiegare. Cosa vuol dire che Dio è luce? Vuol dire che Dio ècompletamente puro e santo, vuol dire che Dio è la luce che rischiara le nostreparti più ombrose, la luce sul nostro cammino, la luce che libera perché fascomparire le tenebre che ci fanno barcollare. È luce ma al tempo stesso vita,venuta sulla terra sotto forma umana in Gesù, come descritto nel vangelo diGiovanni al capitolo 8 “Gesù parlò loro di nuovo, dicendo: «Io sono la luce delmondo; chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.(Giovanni 8:12). Dio è luce vuol dire che lui non è menzogna e che il messaggioche bussa ai nostri cuori è degno di essere creduto.  Come dicevo, è un messaggio che devecontinuare a scuotere e meravigliare coloro che sono suoi figli e, diconseguenza, testimoni della sua luce.
Ma, al tempo stesso, è anchediretto a quelle che non conoscono Dio. Se non hai dato la tua vita al Signorerifletti su queste parole dell’apostolo: versetto 2: “poiché la vita è statamanifestata e noi l’abbiamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunciamola vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manifestata”. Dio vuolerischiarare la tua vita, vuole farti capire che ti ha sempre amato e che staivivendo in una situazione di peccato e menzogna a causa di satana. Quale saràla tua risposta? Vuoi diventare anche tu un testimone della luce?

TESTIMONI IMPERFETTI DI UNA LUCE PERFETTA

Ma, e qui passiamo al secondopunto, Giovanni non si ferma alla contemplazione di Dio. Egli prosegueindicando quali sono le conseguenze di questa affermazione. Versetti 6-10: “Sediciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamoe non mettiamo in pratica la verità. 7 Ma se camminiamo nella luce, come egli ènella luce, abbiamo comunione l’uno con l’altro, e il sangue di Gesù, suoFiglio, ci purifica da ogni peccato. 8 Se diciamo di essere senza peccato,inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostripeccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogniiniquità. 10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la suaparola non è in noi.” Vi ricordo che lalettera è indirizzata a dei credenti. Giovanni metti tutti in guardia.Mi sono messo un attimo nelle vesti di Satana. Se il mio scopo è di lottare controDio, mi impegnerei in questa lotta in maniera particolare durante la nascita diciò che poi verrà chiamato cristianesimo. Infatti se osserviamo il NuovoTestamento notiamo che dalla morte di Gesù in poi i credenti non è che se lasiano passati benissimo: persecuzioni, martirii, credenti costretti a fuggire evia dicendo. Leggendo la Bibbia troviamo due metodi ricorrenti usati da Satanaper attaccare il popolo di Dio: la persecuzione e le false dottrine. E mi vienda pensare che, molto probabilmente, le persecuzioni sono molto meno“pericolose” per i credenti. È per questo motivo che Giovanni, l’ultimo degliapostoli ancora in vita, scrive questa lettera circolare riaffermando laveridicità del messaggio trasmesso da lui e dagli altri apostoli e mettendo inguardia i credenti contro gli anticristi. Una delle concezioni sbagliate cheviene affrontata da Giovanni è quella che afferma che coloro che sono statisalvati sono perfetti, sono senza peccato.
La reazione che ho avuto leggendoquesti versetti è più o meno la seguente: “Si va bene, io pecco, però sono incomunione con Dio. Si va bene pecco, ma il Signore Gesù è morto per me. Si vabene pecco, ma tutti gli anni da credente conteranno qualcosa, no? Si va benepecco, ma vuoi mettere i peccati che fa quella persona lì? In fondo i mieipeccati sono cose da poco….” Questo è proprio ciò che Giovanni sta dicendo! Iocredo che troppo spesso i credenti, me compreso, abbiano un atteggiamento disuperiorità, un atteggiamento che li porti a pensare di essere dei supereroi,al punto da negare l’evidenza del peccato nella propria vita, al punto dacompromettersi con esso e pensare che sia una questione da poco perché in fondosiamo già stati salvati. Giovanni, così vicino al tema dell’amore, non punta ildito contro i credenti accusandoli. Notate come in questi versetti egli usisempre la prima persona plurale: se noi diciamo, noi camminiamo, noi mentiamo,se noi diciamo, noi inganniamo noi stessi e così via… Il pericolo è reale pertutti e tutti noi possiamo essere intrappolati, tutti noi possiamo allontanarcidalla vera Luce e iniziare a confidare nella nostra luce, generata da falsimeriti. Noi non abbiamo fatto niente per meritare la salvezza, noi siamopeccatori chiamati a servire un Dio eterno e santo. Non scherziamo con ilSignore! La consapevolezza che siamo imperfetti, che abbiamo bisogno dicamminare nel Signore non ci dovrebbe mai abbandonare. Il rischio è di fare lafine dei farisei, che pensavano di servire Dio ma non avevano una verarelazione con Lui. Solo la luce è perfetta, noi non lo siamo!

E quindi ho riflettuto sulla miavita e a cosa c’è di sbagliato in essa, quali sono i peccati che ho mascheratoa causa della presunzione. Ed ho pensato:
-         Da quandoguardare e desiderare la donna altrui non è più adulterio?
-         Da quandoposso dire di essere nella luce pur non amando i miei fratelli e le miesorelle?
-         Da quandogelosia e invidia per ciò che gli altri hanno o stanno vivendo sonogiustificabili e, ancora peggio, più importanti di ciò che il Signore ha decisodi donarmi e di farmi vivere?
-         Da quandoposso giustificare un cattivo atteggiamento solo perché sono stressato o lecose non vanno come vorrei?
-         Da quando ilprossimo che sono chiamato ad amare è solo quello dal quale posso averequalcosa in cambio?
-         Da quando lamia preghiera è diventata una lista della spesa, o un lista dei desideripiuttosto che un modo per mettermi in mostra con lunghe preghiera come condannatoda Gesù in Matteo 6 invece che un momento di vera conversazione con il Padre,di vero ascolto?
-         Da quando èdiventato normale non pagare il parcheggio tanto “mancano 10 minuti e nessunoverrà a controllare”?
-         Da quandodelle mezze verità o delle bugie bianche sono giustificabili perché pronunciateper difendere il mio ministerio, la mia testimonianza o per “difendere” il nomedel Signore? Da quando il Signore ha bisogno dell’essere umano per difendere ilsuo nome?
-         Da quando lescelte che ho fatto per servire il Signore sono un motivo di vanto?
La lista potrebbe continuare,personalmente, con tanti altri esempi. Ognuno di noi è chiamato questa mattinaa lavorare onestamente sulla propria di lista, chiedendo al Signore di mostrareattraverso il Suo Spirito Santo quali sono le zone d’ombra che devono essererischiarate, perché noi siamo testimoni imperfetti di una luce perfetta!

TESTIMONI DI UNA LUCE CHE NON PUO’ ESSERE OSCURATA

Ma questo messaggio non vuole essere un messaggio di disperazione. Non voglio che la mia vita o la vostra vita sia passataa commiseraci perché facciamo schifo. Da una parte il messaggio della Bibbia è verità:riguardo la nostra condizione, la nostra natura, la nostra carne, il nostropeccato. Dall’altra parta è grazia, grazia che, nel nome di Gesù, supera ilpeccato. Sempre l’apostolo Giovanni in un altro prologo, in questo casoall’evangelo, descrive Gesù in questo modo:
“la Parola è diventata carne e haabitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità;… la grazia e laverità sono venute per mezzo di Gesù Cristo.” (Giovanni 1:14/17)
Per questo motivo credo sianofondamentali i primi due versetti del secondo capitolo.
“Figlioli miei, vi scrivo questecose perché non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo un avvocatopresso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 2 Egli è il sacrificio propiziatorioper i nostri peccati, e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tuttoil mondo.”
Se da un estremo abbiamo ilcredente che pensa di essere perfetto, che pensa di essere senza peccato,dall’altro abbiamo quello che non abbraccia la libertà e la vittoria offertaglidal sangue di Cristo. Questo è un altro concetto sbagliato, che Giovanni vuolscreditare attraverso questa lettera. Satana cerca di farci rimanere in unostato di miseria ricordandoci tutti i peccati, tutti gli sbagli, tutti glierrori che abbiamo commesso. Ma proprio per questi peccati, per questi sbagli eper questi errori Gesù è morto sulla croce per poi risorgere dopo tre giorni. Gesùè morto al posto nostro, per soddisfare la giusta giustizia di Dio, affinché lasua morte potesse permetterci una relazione con Dio, con Gesù come avvocato.
Discorsi a tavola è una raccoltadi detti e citazioni di Martin Lutero raccolti da uno dei suoi discepoli,Johannes Mathesius. Uno di questi racconta di un sogno o di un incontro avutoda Martin Lutero con Satana. Satana si presenta accusando Lutero, ricordandoglitutti i peccati commessi e, di conseguenza, l’impossibilità ad essere unriformatore della chiesa di Dio. Lutero risponde con queste parole: “Prendi unalavagna e scrivi tutti i peccati di cui mi hai accusato. E se ce ne sono altri,aggiungili.” Quando Satana ebbe finito di scrivere Lutero aggiunse: “Ora scriviesattamente quello che ti detto. I miei peccati sono tanti, le mietrasgressioni agli occhi di un Dio infinitamente santo innumerevoli come icapelli sul mio capo. In me non vi è niente di buono. Ma, Satana, dopo l’ultimopeccato che hai elencato, scrivi la promessa che io continuerò a ripetere da 1Giovanni 1:7 “il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.”
Oggi la lettera di Giovanni ciinvita a ricordarci che siamo stati benedetti avendo ricevuto il messaggio diDio, ci invita ad esaminare esattamente la nostra vita alla luce della nostramiseria e del costoso sacrificio di Gesù e, infine, ci ricorda che quelsacrificio è molto più grande di noi, dei nostri errori e delle accuse delnemico. Ci ricorda che siamo testimoni della luce, che siamo testimoniimperfetti della luce e che siamo testimoni di una luce che, se nostra, non puòessere né oscurata ne messa in dubbio.

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