Natale evangelico o vangelo del Natale?
Tra qualche giorno sarà il 25 dicembre, giorno che viene considerato festa nazionale, in quanto “Santo Natale”, giorno simbolicamente preso come giorno della nascita del Signore Gesù Cristo – tutti sanno bene che quello era il giorno della festa pagana del sole a cui il “nuovo sole” Cristo si è sostituito. Nel mondo evangelico ci sono diversi punti di vista su questa festa e vorrei oggi renderne brevemente conto. In Italia in particolare la tendenza di molte chiese sta nel disconoscere completamente questa festa; altri la menzionano senza però darvi troppo peso. Altri ancora invece la accolgono proprio come una festa importante, e mi pare questo l'atteggiamento predominante in molte chiese evangeliche di paesi in cui il protestantesimo ha avuto un certo peso. Cosa è giusto fare? Criticare, o accettare acriticamente? Festeggiare in silenzio, o criticare astenendosi?
Contro. Non penso si possa dire che c'è una risposta univoca a questa domanda, e sicuramente i contesti culturali diversi sollecitano risposte diverse. Chi vive in paesi caratterizzati da un gran formalismo, e dall'accentuazione cattolica delle feste, quasi fossero momenti obbligatori, reagirà cercando di non festeggiare; così anche chi, consapevole della gioia di avere scoperto la fede, essendo risorto ad una nuova vita in Cristo, troverà difficile pensare ad un momento in cui, sentirsi ancora più credente o più concentrato su un certo aspetto della fede. Ancora, chi vive in paesi molto consumisti, come anche il nostro – la crisi in questo caso ci aiuta a moderarci – se ha letto nel vangelo della gran sobrietà che accompagna la venuta di Cristo nel mondo, si sentirà di condannare gli sprechi che inevitabilmente accompagnano il Natale.
Pro. Tuttavia molti trovano possibile festeggiare in modo più o meno partecipato. C'è chi dice che è verissimo che Cristo non è certo nato il 25 dicembre, ma sarà pur nato un qualche giorno. E' vero che non ci ha lasciato detto quando, che non è mai chiesto nei vangeli di celebrare questa festa, ma la sua nascita è descritta nel dettaglio in due dei vangeli e quindi prendere un giorno dell'anno in cui ricordarla non è sbagliato, né esplicitamente vietato. C'è chi sostiene che proprio perché a Natale tutti in qualche modo fanno riferimento a Cristo, anche senza saperlo, è quello il momento di parlarne precisando il senso vero di questa festa.
Ognuno può trovare le sue ragioni, ed in ogni epoca e contesto Dio saprà guidare i suoi figli perché diano la loro migliore testimonianza. La mia opinione è che in questo momento e nel luogo in cui viviamo, sia opportuno non fuggire criticando e basta, ma partecipare a questa festa in modo costruttivo ed innovativo. Forse anche critico, ma di una critica che costruisce e ed edifica, non che distrugge.
Lettura di Luca 2, 1-20.
1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3 Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 4 Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 5 per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 6 Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo
.
8 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 10 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 13
E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
14 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama».
15 Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18 Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19 Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
20 I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
Dobbiamo però chiederci se c'è posto per lui nel nostro cuore. E se c'è posto per lui nelle nostre feste di Natale. Se nei pranzi, negli incontri, negli scambi di auguri, riusciamo o no a ritagliare un posto per Gesù. E' un primo passo verso un Natale costruttivo. Possiamo stare solo in famiglia tra di noi, o possiamo aprire la porta a qualcuno che è solo? Per me personalmente è l'unica occasione dell'anno che ho per pregare con alcune persone della mia famiglia, che ogni anno esplicitamente mi chiedono di pregare. Perché non prendere questa occasione per estendere la benedizione di Dio? Perché non regalare un vangelo che illustri bene il posto e le circostante del Natale biblico?
Contro. Non penso si possa dire che c'è una risposta univoca a questa domanda, e sicuramente i contesti culturali diversi sollecitano risposte diverse. Chi vive in paesi caratterizzati da un gran formalismo, e dall'accentuazione cattolica delle feste, quasi fossero momenti obbligatori, reagirà cercando di non festeggiare; così anche chi, consapevole della gioia di avere scoperto la fede, essendo risorto ad una nuova vita in Cristo, troverà difficile pensare ad un momento in cui, sentirsi ancora più credente o più concentrato su un certo aspetto della fede. Ancora, chi vive in paesi molto consumisti, come anche il nostro – la crisi in questo caso ci aiuta a moderarci – se ha letto nel vangelo della gran sobrietà che accompagna la venuta di Cristo nel mondo, si sentirà di condannare gli sprechi che inevitabilmente accompagnano il Natale.
Pro. Tuttavia molti trovano possibile festeggiare in modo più o meno partecipato. C'è chi dice che è verissimo che Cristo non è certo nato il 25 dicembre, ma sarà pur nato un qualche giorno. E' vero che non ci ha lasciato detto quando, che non è mai chiesto nei vangeli di celebrare questa festa, ma la sua nascita è descritta nel dettaglio in due dei vangeli e quindi prendere un giorno dell'anno in cui ricordarla non è sbagliato, né esplicitamente vietato. C'è chi sostiene che proprio perché a Natale tutti in qualche modo fanno riferimento a Cristo, anche senza saperlo, è quello il momento di parlarne precisando il senso vero di questa festa.
Ognuno può trovare le sue ragioni, ed in ogni epoca e contesto Dio saprà guidare i suoi figli perché diano la loro migliore testimonianza. La mia opinione è che in questo momento e nel luogo in cui viviamo, sia opportuno non fuggire criticando e basta, ma partecipare a questa festa in modo costruttivo ed innovativo. Forse anche critico, ma di una critica che costruisce e ed edifica, non che distrugge.
Lettura di Luca 2, 1-20.
1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2 Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. 3 Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. 4 Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, 5 per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. 6 Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo
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8 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 10 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 13
E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva:
14 «Gloria a Dio nel più alto dei cieli
e pace in terra agli uomini che egli ama».
15 Appena gli angeli si furono allontanati per tornare al cielo, i pastori dicevano fra loro: «Andiamo fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere». 16 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 18 Tutti quelli che udirono, si stupirono delle cose che i pastori dicevano. 19 Maria, da parte sua, serbava tutte queste cose meditandole nel suo cuore.
20 I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quello che avevano udito e visto, com'era stato detto loro.
- Censimento di tutta la terra: evento noto in tutta la terra.
- In una mangiatoia per assenza di posto.
Dobbiamo però chiederci se c'è posto per lui nel nostro cuore. E se c'è posto per lui nelle nostre feste di Natale. Se nei pranzi, negli incontri, negli scambi di auguri, riusciamo o no a ritagliare un posto per Gesù. E' un primo passo verso un Natale costruttivo. Possiamo stare solo in famiglia tra di noi, o possiamo aprire la porta a qualcuno che è solo? Per me personalmente è l'unica occasione dell'anno che ho per pregare con alcune persone della mia famiglia, che ogni anno esplicitamente mi chiedono di pregare. Perché non prendere questa occasione per estendere la benedizione di Dio? Perché non regalare un vangelo che illustri bene il posto e le circostante del Natale biblico?
- Oggi vi è nato un salvatore.
- I pastori se ne andarono glorificando Dio.
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