giovedì 23 luglio 2015

Domenica VI porterò sul lago...


Per leggere il vangelo di Luca capitolo 8, 22 ss clicca qui: http://www.laparola.net/testo.php

Un viaggio missionario  a Gerasa: domenica VI porterò sul lago...
L'inizio della lettura di questo passo mi fa comicamente venire in mente quella bellissima canzone di Fabio Concato in cui, il cantante promette ad una donna che ama, di portarla a fare un giro in barca su un lago. Fino al versetto 32b lo scenario potrebbe essere lo stesso:Gesù stanco delle diverse guarigioni fatte e dell'intensa attività missionaria, invita i discepoli ad una pausa: facciamo un giro in barca passando dall'altra parte del lago! Ma non appena continuiamo a leggere vediamo che la gita di piacere si trasforma in gita pericolosa, proprio per questi fenomeni meteorologici che pare siano frequenti sul lago di Gennezaret. I discepoli si sono abituati a devolvere i problemi al loro maestro e come fare per calmare la tempesta? Basta chiamare Gesù, svegliarlo interrompendo il suo riposo e chiedergli di intervenire salvo poi stupirsi perché riesce effettivamente a calmare vento ed onde. Gesù intavola un dialogo alquanto strano, ed normale che i discepoli si stupiscano, in quanto comincia a parlare con il vento e con le onde, ordinando loro di calmarsi. Non sono solo i discepoli a meravigliarsi, si meraviglia anche Gesù del loro stupore, derivante dalla mancanza di fede.
Questo semplice episodio, anziché descrivere una gita di piacere ed un momento di relax per il gruppo dei discepoli con il loro maestro, si rivela un vero e proprio momento preparatorioprima di una missione importante. I discepoli sono in una barca, insieme  a Gesù protetti dalla sua presenza, isolati dal resto del mondo e, metaforicamente, in viaggio con lui sul mare della vita. Proprio in quei momenti di calma dovrebbero prepararsi ed imparare a camminare con le loro gambe senza ricorrere di continuo al maestro per affrontare le difficoltà della vita. Che Gesù dorma o sia sveglio poco importa, l'importante è che sia presente e che essi si trovino con lui su una barca! Dove è la vostra fede? La lezione che devono imparare i discepoli è che non c'era bisogno di svegliarlo, né angosciarsi per la tempesta, ma che, da soli, avrebbero potuto invocare il Padre. Devono inoltre capire che non ci sono reali momenti di relax, perché calma del mare può rapidamente diventare tempesta.
Dove è la nostra fede? Chi ha creduto deve sapere con certezza che è salito sulla barca della vita, insieme a Gesù che sveglio o dormiente che sia, è il capitano della nave. La fede consiste proprio nel sapere che non c'è circostanza che non sia sotto il suo controllo, e che bisogna imparare a non avere paura a non lasciarsi prendere dal panico, abituandosi a navigare assieme a Gesù. Questo è la lezione preliminare senza cui non è possibile alcuna missione! I discepoli vedranno Gesù che parla con i demoni, che sono più spaventosi delle forze della natura e questo giretto sul lago non è altro che una preparazione. Noi dobbiamo imparare a sfruttare bene i momenti di calma della nostra vita, pronti a ricevere le tempeste, perché gli uni e gli altri sono preparatori per quella missione continua che la vita di chi ha scelto di seguire Gesù. Per chi è in barca con Gesù la vita non è più un viaggio casuale verso non si sa cosa, ma una missione specifica verso il regno di Dio, verso un mondo nuovo nel quale ci sforziamo di portare più persone possibili.
2. L'indemoniato

L'uomo che viene incontro a Gesù fornisce un bel esempio di cosa significhi essere indemoniato: non ha più vestiti non avvertendo più il senso di quelle regole che ogni cultura stabilisce come decenza o meno. Non ha una casa, essendosi rotti i legami con il resto della sua famiglia ed è quindi isolato. Vive tra le tombe, quindi con una specie di familiarità con la morte.
Un primo fatto ci colpisce: i demoni stessi vanno verso Gesù spaventati e sono loro ad avere paura. Sanno che i loro minuti sono contati e possono sperare in una fine meno peggiore di quello che potrebbe spettare loro. E' molto difficile spiegare il mondo dell'occulto, la forza del male e le sue manifestazioni che possono abbracciare un numero di fenomeni molto vasto: in questo caso si tratta di vere e proprie forme di possessione demonica a ma in generale non possiamo non scorgere lo zampino di qualche demone ogni volta che vediamo una persona ridotta a pulsioni mortifere e autodistruttive come quelle di questa persona:pensiamo alle droghe, a molte forme di depressione che portano al suicidio, a tutte quelle forme di esclusione anche sociale che riducono gli individui a dei disumani privandoli dell'amore per la vita. Il testo non ci dice perché questo poveraccio è in queste condizioni, ma ci dice che Gesù lo può liberare e che i demoni, al di là del loro potere, sono sottomessi a Gesù e lo temono. E' una certezza anche per noi ogni qualvolta ci relazionassimo con varie manifestazioni dell'occulto che in genere spaventa. Non facile parlare con qulcuno che vuole togliersi la vita e dargli coraccio, come non è facile aiutare un drogato, o ancora un indemoniato o qualcuno ce definiremmo folle... Eppure qui abbiamo una promessa, che è che quei demoni non possono niente contro una missione svolta nel nome del figlio dell'Altissimo. E' un mondo che non potrà opporsi a Gesù. Ecco perché già in barca i discepoli dovevano avere fede. Mare ed onde sono molto meno spaventosi dei demoni. Avere fede per una tempesta porta ad avere fede per cose più grandi.
3. Il precipizio: una scena profetica.

La scena che segue ha veramente dello straordinario e se non fa ridere terrorizza, come è capitato agli abitanti del paese. Credo sia l'unico caso in cui dei demoni anziché essere semplicemente cacciati vengono proiettati dentro degli animali, in questo caso anche poco ben visti. Immagino che ci sia un simbolismo piuttosto forte. Gesù è venuto a liberare, e la sua liberazione non si milita al singolo caso di quest'uomo ma sarà definitiva. Sarà una vittoria finale sul male che libererà definitivamente il mondo dal potere dei demoni. Questa scena anticipa una scena di giudizio finale ed universale in cui il male viene sconfitto e punito. I demoni chiedono di non essere gettati nell'abisso, ma nei maiali. Di fatto i maiali si gettano nell'abisso ed affogano, quindi possiamo immaginare che anche i demoni finiscano con loro nell'abisso. Questa scena ci dimostra la totale autorità di Gesù du questi demoniche apparentemente vengono soddisfatti, ma fanno la fine che temono, cioè la distruzione. Questo però spaventa i guardiani dei maiali, che perdono i loro animali ed il loro mestiere ed è un fatto veramente curioso:probabilmente la popolazione di quella città preferiva un branco di maiali alla libertà di un uomo. Forse si aspettavano che la liberazione di altri indemoniati o malati avrebbe comportato ulteriori perdite di animali, e mostrandosi loro poco gentili nei confronti di questi emarginati, non è sorprendente che preferissero l'economia all'etica.<p>Così pregano Gesù di andarsene.</p>La domanda ovviamente si rivolge anche a noi<p>: quale richiesta facciamo al Signore? Signore resta con noi perché si fa sera, come faranno i discepoli alla fine di questo vangelo, oppure Signore ti prego, vattene? Incontrare Gesù significa rivedere la propria vita ed in questo caso significa anche come comunità preferire di soccorrere un emarginato piuttosto che garantire lavoro a più guardani. Nella nostra vita può significare rivedere il nostro uso dei soldi, magari proprio in favore della diffusione del vangelo o del soccorso a dei poveracci. Cosa pregheremo? SIgnore resta  o Signore vattene?</p>4. La missione del liberato.<p> </p><p>E' normale che questo uomo appena rinato voglia rimanere con Gesù, e di primo acchito il rifiuto di Ges può stupire. Non è vietato a chi è liberato di seguire Gesù come nel caso di Maria di Magdala, appena citata, ma in alcuni casi Gesù preferisce che i liberati vadano ad annunciare da soli. Quasi che la loro testimonianza di per sé basti... Oggi forse le due condizioni, di discepolo che vive seguendo Gesù e di credente free non esistono più ma esiste una via di mezzo che ha dell'una e dell'altra. Chi segue Gesù riceve il suo Spirito e vive un'esperienza trasformante che lo spinge ad annunciare. Non abbiamo bisogno di pregare Gesù di poterlo seguire, perché è lui a chiederci di seguirlo ricevendo il suo Spirito. Chi è trasformato dal suo spirito, sia perché liberato da forze demoniache, sia perché senza essere posseduto da demoni si rende conto che la vita senza Dio è vuota e mortifera, quindi demoniaca, cammina con lui, gira annunciando al mondo le grandi cose che DIo ha fatto per noi. E' sulla barca, ma scende dalla barca. Ora vive per proclamare</p>Annunciare anche senza stare in presenza di Gesù come i discepoli. Ognuno ha la sua missione!

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