giovedì 23 luglio 2015

Chi è Gesù?

Luca 9:28-36: LaTrasfigurazione
28 Circa ottogiorni dopo questi discorsi, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo, esalì sul monte a pregare. 29 Mentre pregava, l’aspetto del suo volto fu mutatoe la sua veste divenne di un candore sfolgorante. 30 Ed ecco, due uominiconversavano con lui: erano Mosè ed Elia, 31 i quali, apparsi in gloria,parlavano della sua dipartita che stava per compiersi in Gerusalemme. 32 Pietroe quelli che erano con lui erano oppressi dal sonno; e, quando si furonosvegliati, videro la sua gloria e i due uomini che erano con lui. 33 Comequesti si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bene che stiamoqui; facciamo tre tende: una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli nonsapeva quello che diceva. 34 Mentre parlava così, venne una nuvola che liavvolse; e i discepoli temettero quando essi entrarono nella nuvola. 35 E unavoce venne dalla nuvola, dicendo: «Questo è mio Figlio, colui che io ho scelto;ascoltatelo». 36 Mentre la voce parlava, Gesù si trovò solo. Ed essi tacquero ein quei giorni non riferirono nulla a nessuno di quello che avevano visto.

Per lapreparazione di questo messaggio ho letto diversi commentari e articoli e hochiesto al Signore di mostrarmi chiaramente cosa volesse dirmi.
Il passaggio cheabbiamo letto ha come titolo “La trasfigurazione”. Esso viene riproposto ancheda Matteo (capitolo 17) e Marco (capitolo 9).
Per capire almeglio il testo che abbiamo letto è fondamentale avere una chiara idea diquello che è successo e di quello che sta per succedere.
Il capitolo 9rappresenta il momento in cui il ministero di Gesù si sposta dallaGalilea agli ultimi tempi e a Gerusalemme. Nel versetto 51 dice “Poiché siavvicinava il tempo del suo ritorno in cielo, Gesù si mise risolutamente incammino verso Gerusalemme”. 

Uno dei temiprincipali del capitolo 9 del vangelo di Luca è l’identità di Gesù. Il re Erode,che in un certo senso rappresenta il mondo, è il primo che cerca di capiremeglio chi è questo Gesù di cui ha sentito tanto parlare. Al versetto 9leggiamo “Ma Erode disse: «Giovanni l’ho fatto decapitare; chi è dunque costuidel quale sento dire queste cose?» E cercava di vederlo.” È Gesù stesso che piùtardi toccherà di nuovo questo tema quando chiede ai suoi discepoli “Chi dicela gente che io sia? E voi che dite che io sia?”. Più avanti Gesù chiederà cosapensava la gente e cosa pensavano i discepoli sulla sua identità. Nel passaggiodella trasfigurazione sarà un altro personaggio, Dio, ad intervenire per direla sua sull’identità di Gesù.
La domanda che,mentre studiavo questo passaggio, tornava ripetutamente era: chi è Gesù? Noipossiamo conoscere qualcuno per quello che gli altri dicono di lei, per quelloche le persone più intime di quella persona dicono di lei, per quello che iovedo e per quello che quella persona dice e fa. Durante il mio viaggio in Asiaho avuto modo di conoscere il nuovo direttore di OM Internazionale. Prima delnostro incontro sapevo solo quello che le persone dicevano di lui, ma durantela conferenza ho avuto modo di parlare con sua moglie e il suo staff, lepersone a lui più intime, che mi hanno confermato che lui è il direttore di OM.Successivamente ho avuto modo di conoscere lui e soprattutto ho avuto modo divederlo all’opera, vedere come guida OM, vedere la sua autorità in quantodirettore di OM. Prima avevo sentito parlare di lui ma ora so con certezza chilui è e quale è il suo ruolo. Il mondo si domanda “chi è Gesù”? I credenti sidomandano chi è Gesù? Come possiamo sapere che Gesù è il figlio di Dio? Cercheròdi rispondere a queste domande analizzando i vari elementi del testo cheabbiamo appena letto.

-         Il primo elemento sull’identità di Gesù èil suo essere mentore
Gesù investiva continuamente nelle persone che gli erano attorno. È ilprimo a mettere in pratica il comandamento di fare discepoli e ci dimostral’importanza di trascorrere momenti significativi in compagnia dei nostridiscepoli, l’importanza di dar loro la possibilità di vivere esperienzeimportanti e crescere nella fede. Essere mentori vuol dire anche dare lapossibilità ai discepoli di sbagliare! Nel giro di pochi versetti i discepolisi addormentano, perdono parte del discorso tra Gesù, Mosè ed Elia e diconocose senza senso. A Gesù non interessava fare una bella figura ma interessavafar crescere i suoi discepoli. Pietro, così come Giovanni e Giacomo, hannosicuramente imparato qualcosa di incredibile da questa esperienza. Guardatecosa scrive Pietro anni dopo in una delle sue lettere ricordando questoepisodio:
“Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di più a rendere sicura la vostravocazione ed elezione, perché, così facendo, non inciamperete mai. 11 In questomodo infatti vi sarà ampiamente concesso l’ingresso nel regno eterno del nostroSignore e Salvatore Gesù Cristo.
12 Perciò avrò cura di ricordarvi continuamente queste cose, benché leconosciate e siate saldi nella verità che è presso di voi. 13 E ritengo che siagiusto, finché sono in questa tenda1, di tenervi desti ricordandovele. 14 Soche presto dovrò lasciare questa mia tenda, come il Signore nostro Gesù Cristomi ha fatto sapere. 15 Ma mi impegnerò affinché dopo la mia partenza abbiatesempre modo di ricordarvi di queste cose. 16 Infatti vi abbiamo fatto conoscerela potenza e la venuta del nostro Signore Gesù Cristo, non perché siamo andatidietro a favole abilmente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari dellasua maestà. 17 Egli, infatti, ricevette da Dio Padre onore e gloria quando lavoce giunta a lui dalla magnifica gloria gli disse: «Questi è il mio dilettoFiglio, nel quale mi sono compiaciuto». 18 E noi l’abbiamo udita questa voceche veniva dal cielo, quando eravamo con lui sul monte santo2. 19 Abbiamoinoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, comea una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e lastella mattutina sorga nei vostri cuori. 20 Sappiate prima di tutto questo: chenessuna profezia della Scrittura proviene da un’interpretazione personale; 21infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell’uomo, ma degli uominihanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.”
Gesù poteva decidere di appartarsi da solo, vivere questo momento gloriosoda solo ma ha deciso di condividerlo con i suoi discepoli per edificarli efarli crescere.  Chi è quindi Gesù? Ilmentore ideale, e noi dobbiamo imparare da lui! Dobbiamo imparare a curare lacrescita delle persone che ci sono attorno e dobbiamo imparare a farlopraticamente, come Gesù, e non solo a parole. Gesù mostra la sua natura in uninteresse sincero nel prossimo.

-         Il secondo elemento che troviamo è la vita di preghieradi Gesù
Dei tre vangeliche parlano di questo episodio Luca è l’unico a dirci che il motivo per cui erasul monte era la preghiera. E, ancora una volta, siamo portati a rifletteresulla preghiera. Come chiesa è un tema che stiamo affrontando da mesi e credoche sia di incoraggiamento e di sprono per noi vedere quanto Gesù pregasse.
Vangelo diLuca
Testo Preghiera Evento
1:5-20
Preghiera di Zaccaria
Annuncio della nascita di Giovanni
3:21-22
Gesù prega al suo battesimo
Apparizione e parole del Padre (3:21-22)
4:42
Preghiera privata di Gesù
Ministerio in Galilea (4:43ff.)
6:12
Preghiera di Gesù
Scelta dei dodici
9:18
Preghiera di Gesù
Pietro confessa che Gesù è Cristo
9:28-29
Preghiera di Gesù
La trasfigurazione

L’importanzadella preghiera viene enfatizzata in entrambi i libri di Luca collegando spessola preghiera ad un evento speciale.  Nonpenso sia un caso che la trasfigurazione e la rivelazione del Dio Padre sianoavvenute dopo la preghiera di Gesù. A rischio di diventare ripetitivo: devo edobbiamo curare la nostra vita di preghiera, dobbiamo crescere nella nostravita di preghiera e dobbiamo essere di incoraggiamento per la vita di preghieradegli altri. Immaginate come si siano sentiti i discepoli una volta che si sonoritrovati senza Gesù: sconcertati, disorientati, pieni di paura. Quale è statala loro reazione? Rifugiarsi nella preghiera, quella preghiera nella qualeavevano visto così spesso rifugiarsi il loro Maestro. Chi è quindi Gesù? Egli èil nostro modello di preghiera e il nostro mediatore con Dio Padre. Gesù mostrala sua identità nella preghiera.

-         Gesù è l’adempimento della legge e delleprofezie ed è umiltà
Si trattadell’elemento che dà il titolo al paragrafo. È il momento più sensazionale,mentre Gesù sta pregando il suo volto e i suoi vestiti risplendono come ilsole. E all’improvviso Gesù non è più solo ma si ritrova con Mosè ed Elia. Nonè un caso che, di tutti i personaggi dell’Antico Testamento, siano Mosè ed Eliaa parlare con Gesù. I paralleli tra Mosè e Gesù sono tanti. Fra essi, se viricordate, c’è anche l’incontro che Mosè ebbe con Dio. Anche in quel caso Mosèsi trovava su un monte e il suo volto risplendeva a cause della gloria divina,in entrambi i casi Dio si presenta attraverso una nuvola, sia Mosè che Gesùsono mediatori e guide del popolo scelto da Dio. Elia viene citato più voltenel Vangelo di Luca e alcuni credevano che Gesù fosse semplicemente Eliaresuscitato. La questione dell’identità di Gesù viene ulteriormente chiaritaperché diventa evidente che Gesù non può essere né Mosè ne Elia. Latrasfigurazione ci dimostra, una volta per tutte, che essi sono morti una voltaper tutti e Gesù è una persona diversa. Mosè ed Elia rappresentano la legge ele profezie che raggiungono la loro completezza e il loro adempimento in CristoGesù il Messia. Ma la trasfigurazione di Gesù ci mostra anche la sua umiltà. Ilversetto 27 del capitolo legge: “Ora io vi dico in verità che alcuni di quelliche sono qui presenti non gusteranno la morte, finché non abbiano visto ilregno di Dio”. Una delle interpretazioni di questo versetto afferma che Gesùstesse parlando della trasfigurazione quando parla del Regno di Dio. Gesùsapeva quello che sarebbe successo da lì a poco, sapeva della trasfigurazione,ma non invita i giornalisti, o le persone più importanti dell’epoca. Il tuttosi svolge su un monte solitario, alla presenza di poche persone. Forse latrasfigurazione di per se, il cambiamento momentaneo del viso e delle vesti diGesù, sebbene sia il momento più sensazionale, non è il messaggio principaledel testo. Durante la sua vita terrena a Gesù è sempre stato chiesto di faremiracoli e segni prodigiosi, dall’acqua da trasformare in vino alla croce,quando tutti lo sfidano a scendere dal legno. E spesso anche oggi nelle chiesesi cerca il segno sensazionale piuttosto che concentrarsi sulle parole dellaBibbia e la preghiera. Spesso crediamo che le persone abbiamo bisogno di vedereun miracolo per credere. Ma vi ricordate la parabola del ricco e di Lazzaro? Ilricco, una volta morto, si rende conto di aver sprecato la sua vita e chiede adAbramo di mandare Lazzaro dal regno dei morti per avvisare i suoi fratelli diravvedersi. Sapete quale è stata la risposta di Abramo? “Se non ascoltano Mosèe i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti resuscita.”Parte dell’identità di Gesù è la sua umiltà, il suo attaccamento alla Parola,l’importanza che ha dato alle cose che sono davvero importanti e non a quelloche sembrano importanti. Una delle cose che mi ha colpito e che l’unicoevangelista presente, Giovanni, non menzioni affatto questo episodio nel suoVangelo. Lo stesso Pietro, come abbiamo letto prima, riconosce la meraviglia diquesto episodio ma afferma, dimostrando di aver imparato la lezione, che “Oltrea ciò [oltre alla trasfigurazione], abbiamo una base ancora più solida per lanostra fede: la parola scritta dai profeti. Farete bene a prestarle attenzioneperché è come una lampada che illumina un posto buio”.

-         L’unto del Padre, incoronato dal Re
Il quartoelemento sulla natura di Gesù Cristo che troviamo ci viene dato dal Dio Padrestesso. “Questo è il mio Figlio, colui che io ho scelto, ascoltatelo”. Ognidiscussione e ogni dibattito sulla natura di Cristo trova la rispostadefinitiva nelle parole di Dio. Gesù è il Messia che il popolo di Israele stavaaspettando, Gesù è Dio, Gesù è Verità e quindi deve essere ascoltato. Le paroleusate da Dio non sono scelte a caso, ovviamente. Sono le stesse parole usate inLuca 3, durante il battesimo di Gesù. Sono parole che vanno lette nella accezioneveterotestamentaria. Nel Salmo 2 leggiamo
“Io annuncerò ildecreto. Il Signore mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io ti ho generato. 8Chiedimi, e io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le estremità dellaterra. 9 Tu le spezzerai con una verga di ferro; tu le frantumerai come un vasod’argilla».”
In 2 Samuele 7leggiamo
“Io sarò per luiun padre ed egli mi sarà figlio; e se fa del male, lo castigherò con vergate dauomini e con colpi da figli di uomini, 15 ma la mia grazia non si ritirerà dalui, come si è ritirata da Saul, che io ho rimosso davanti a te. 16 La tua casae il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te e il tuo trono sarà resostabile per sempre”
Le parole tu seimio figlio sono usate da Dio per incoronare qualcuno. Gesù è il Re: Pietro loha confessato, Gesù lo ha confermato e ora il Padre lo testimonia e lo attesta.Le persone che conoscevano Gesù hanno detto che lui era il Cristo, la personapiù intima, suo Padre, ha ribadito il concetto e Gesù l’ha confermato masoprattutto dimostrato con il suo esempio. Ecco la risposta alla domanda sull’identitàdi Gesù! Il Re dei Re è venuto sulla terra e il nostro desiderio deve essere diascoltarlo e scoprire il più possibile su di Lui.

Conclusione
La domanda su chiè Gesù è chiave per ogni essere umano. Sia per chi già riconosce in Gesù ilproprio Salvatore sia per chi questo passo non l’ha ancora fatto. Pietro, peresempio, aveva affermato che Gesù era il Cristo di Dio, ma la sua comprensionedella natura di Cristo sarebbe cresciuta con il passare del tempo. Non possiamopensare di aver raggiunto una conoscenza sufficiente della natura di Cristo.Dobbiamo continuare a crescere! Oggi abbiamo notato quattro aspetti o elementidella identità di Gesù
-         Gesù è il mentore per eccellenza
-         Gesù è l’esempio ultimo per quantoriguarda la preghiera
-         Gesù è l’adempimento della legge, delleprofezie ed è umiltà
-         Gesù è il Figlio di Dio, il Re incoronatodal Padre


-         Gesù è Re nella mia vita, oltre ad essereun esempio per la preghiera, per il discepolato e per l’umiltà?
-         Che effetto hanno questi elementi nellanostra vita? 
-         Continuiamo a domandarci chi è Gesù veramentee cosa Gesù ha da insegnarci? 
-         Pensiamo di essere arrivati nella nostrafede o continuiamo a crescere?

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