Luca 4,14-ss. Per leggere, clicca qui http://www.laparola.net/ testo.php?versioni[]=C.E.I.&rif erimento=Luca4
questo dubbio, ma ha trovato una risposta: ha cominciato da casa sua, dalla sua regione, la Galilea, e poi dalla città in cui era cresciuto, Nazaret. E all’interno di queste comincia dalle sinagoghe, cioè dai quei luoghi dove la gente si riuniva per pregare. Comincia quindi da ciò che gli è più vicino, più famigliare e questo può essere un buon criterio anche per le domande poste sopra. Tuttavia questa vicinanza non garantisce niente.
Oggi potremmo vivere in una situazione simile se non capiamo che ugualmente per noi tutta la Bibbia punta ad un unico centro, a partire dal quale anche dobbiamo interpretare e leggere tutta la Bibbia: il messia, il Cristo! La Scrittura parla di lui e se la leggiamo, la meditiamo e la studiamo è per capire meglio lui. Questa Scrittura, e qui si parla dell’Antico Testamento, che quindi non è un libro che parla di un “dio cattivo e padrone”, ma del Dio che Gesù riconosce come padre, si rivolge verso i deboli, i poveri, le persone da liberare. Mi porta quindi a chiedermi: verso chi va il mio vangelo? Ha prioritariamente questa attenzione per poveri, ciechi, oppressi e proclama una nuova era nel Signore?
Perché Gesù se ha conquistato un uditorio è pronto a sfidarlo e a fargli fare un passo indietro? Perché vi tiene a chiamare persone che lo amano incondizionatamente e non per consanguineità.
Nell’annunciare il vangelo non dovremo mai stancarci di ricordare a noi stessi che esso è una parola aperta veramente a tutti. Ci è più facile parlare a chi ci è vicino, a cominciare da chi apparentemente non ci contrasterà. Il problema è che è necessario annunciare veramente Gesù, il messia ed essere chiari sul suo messaggio, senza se e senza ma. Annunciandolo anche a chi invece, come i nazareni, prenderanno delle pietre. Perché il vangelo quando ferisce tocca l’orgoglio, come in questo caso l’orgoglio nazionale giudaico, fa anche male. Ma ferisce per guarire e liberare da visioni del mondo distorte. Io personalmente ho sempre paura di scioccare. Eppure il vangelo spesso deve anche scioccare! Altrimenti non è più vangelo, ma ciò che i singoli vogliono sentirsi dire.
Il vangelo è veramente a 360 gradi, che coinvolge tutti i luoghi, non solo quelli religiosi, sia il pubblico che il privato. Perché tutto il mondo deve sapere che egli è il figlio di Dio. Credo che la nostra evangelizzazione di oggi dovrebbe prendere ugualmente questa ampiezza: toccare tutti i luoghi possibili, andare a 360°, e dichiarare come contenuto di partenza che Gesù, anche oggi è il figlio di Dio. Dio è conoscibile, perché ha un figlio di nome Gesù che si è fatto uomo, e non c’è vangelo senza questa chiara idea di incarnazione. Il vangelo parte dal riconoscere Gesù come uomo Dio.
Torniamo alla domanda iniziale: da dove cominciare? Se si parla di annunciare il vangelo, qualche indicazione la abbiamo ricevuta: cominciamo dalla Scrittura, dicendo che per intero parla di Gesù; cominciamo dalla nostra città, regione e vicinato, cercando di essere chiari, e da lì andiamo a 360°. Cominciamo dall’affermare la verità centrale che Gesù è figlio di Dio!
questo dubbio, ma ha trovato una risposta: ha cominciato da casa sua, dalla sua regione, la Galilea, e poi dalla città in cui era cresciuto, Nazaret. E all’interno di queste comincia dalle sinagoghe, cioè dai quei luoghi dove la gente si riuniva per pregare. Comincia quindi da ciò che gli è più vicino, più famigliare e questo può essere un buon criterio anche per le domande poste sopra. Tuttavia questa vicinanza non garantisce niente.
- 1. Nella sinagoga di Nazaret: la lettura di Isaia
Oggi potremmo vivere in una situazione simile se non capiamo che ugualmente per noi tutta la Bibbia punta ad un unico centro, a partire dal quale anche dobbiamo interpretare e leggere tutta la Bibbia: il messia, il Cristo! La Scrittura parla di lui e se la leggiamo, la meditiamo e la studiamo è per capire meglio lui. Questa Scrittura, e qui si parla dell’Antico Testamento, che quindi non è un libro che parla di un “dio cattivo e padrone”, ma del Dio che Gesù riconosce come padre, si rivolge verso i deboli, i poveri, le persone da liberare. Mi porta quindi a chiedermi: verso chi va il mio vangelo? Ha prioritariamente questa attenzione per poveri, ciechi, oppressi e proclama una nuova era nel Signore?
- 2. Nella sinagoga di Nazaret: la reazione del pubblico.
Perché Gesù se ha conquistato un uditorio è pronto a sfidarlo e a fargli fare un passo indietro? Perché vi tiene a chiamare persone che lo amano incondizionatamente e non per consanguineità.
Nell’annunciare il vangelo non dovremo mai stancarci di ricordare a noi stessi che esso è una parola aperta veramente a tutti. Ci è più facile parlare a chi ci è vicino, a cominciare da chi apparentemente non ci contrasterà. Il problema è che è necessario annunciare veramente Gesù, il messia ed essere chiari sul suo messaggio, senza se e senza ma. Annunciandolo anche a chi invece, come i nazareni, prenderanno delle pietre. Perché il vangelo quando ferisce tocca l’orgoglio, come in questo caso l’orgoglio nazionale giudaico, fa anche male. Ma ferisce per guarire e liberare da visioni del mondo distorte. Io personalmente ho sempre paura di scioccare. Eppure il vangelo spesso deve anche scioccare! Altrimenti non è più vangelo, ma ciò che i singoli vogliono sentirsi dire.
- 3. Dentro e fuori la sinagoga: Gesù riconosciuto figlio di Dio.
Il vangelo è veramente a 360 gradi, che coinvolge tutti i luoghi, non solo quelli religiosi, sia il pubblico che il privato. Perché tutto il mondo deve sapere che egli è il figlio di Dio. Credo che la nostra evangelizzazione di oggi dovrebbe prendere ugualmente questa ampiezza: toccare tutti i luoghi possibili, andare a 360°, e dichiarare come contenuto di partenza che Gesù, anche oggi è il figlio di Dio. Dio è conoscibile, perché ha un figlio di nome Gesù che si è fatto uomo, e non c’è vangelo senza questa chiara idea di incarnazione. Il vangelo parte dal riconoscere Gesù come uomo Dio.
Torniamo alla domanda iniziale: da dove cominciare? Se si parla di annunciare il vangelo, qualche indicazione la abbiamo ricevuta: cominciamo dalla Scrittura, dicendo che per intero parla di Gesù; cominciamo dalla nostra città, regione e vicinato, cercando di essere chiari, e da lì andiamo a 360°. Cominciamo dall’affermare la verità centrale che Gesù è figlio di Dio!
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