la nostra curiosità sulla sua vita, ma che al contempo ci dà qualche utile insegnamento. Trattandosi di un passo che dice molto poco, e con quel poco parla molto, lo seguiremo valutando proprio i suoi silenzi.
Questo silenzio sui quasi tutta la vita di Gesù precedente il suo ministero potrebbe stupirci, e non a caso ha stimolato la curiosità di molte persone del tempo, causando la produzione di diversi vangeli apocrifi, (vangeli che la chiesa primitiva riconobbe di origini non apostolica), che speculano proprio su questi silenzi dei quattro vangeli. Stupisce tanto più che di una persona importante come Gesù vorremo sapere molto di più e capire cosa è successo nella sua infanzia, quali esperienze ha avuto, quali difficoltà, quali sfide, quali traumi, quali gioie… Eppure i vangeli non ci dicono niente…
Forse proprio questo silenzio contiene di per sé un insegnamento. Noi italiani in particolare siamo soliti dare un’importanza ai bambini che può arrivare all’eccesso. In molte famiglie tutto ruota intorno ai bambini, e l’attenzione che ricevono finisce per diventare nociva per loro stessi. I vangeli non sono certo contrari ai bambini, ma il fatto che dell’infanzia della persona più importante del mondo dicano solo alcune cose essenziali deve fare riflettere. Questo passo ci dice che Gesù cresceva fisicamente, che diventava più forte e che aveva sapienza e grazia. Pochissime cose essenziali che dovrebbero catturare tutta la nostra attenzione di genitori. Assicurarci che i nostri figli crescano bene fisicamente, e che ricevano conoscenza di quello che si dice su Dio e grazia. Ci concentriamo su molte più cose che vanno dagli sport, alle lingue straniere, alla musica ai giocattoli, che sono perfettamente legittimi, ma che non devono coprire questo semplice contenuto fondamentale: che i nostri figli crescano nel fisico, in sapienza e nella conoscenza della grazia di Dio. Non possiamo delegare questo ad una chiesa o a degli amici: è la nostra missione prioritaria di genitori!
Cogliamo la sfida di saper rispondere ai nostri figli rispetto alle domande sulla fede. Saranno probabilmente domande che ci costringeranno a rivedere la nostra stessa fede, e a chiarificarla. Cos’è la morte? Chi è Dio? Chi è lo stesso Gesù di cui qui si parla? Perché andiamo in chiesa? E mille altre domande, che i bambini fanno e a cui non possiamo dare risposte scontate o evasive: le domande di Gesù facevano stupire.
Facevano stupire anche le sue riposte e ci introducono ad una persona in grado di stupire. Già da adolescente Gesù ci fa capire che la fede è qualcosa che stupisce, che non è fatta di ripetizioni di formule sterili, ma di un insegnamento che colpisce e sorprende. Vorremmo che così fosse anche la nostra evangelizzazione.
- 1. Un silenzio di 12 anni.
Questo silenzio sui quasi tutta la vita di Gesù precedente il suo ministero potrebbe stupirci, e non a caso ha stimolato la curiosità di molte persone del tempo, causando la produzione di diversi vangeli apocrifi, (vangeli che la chiesa primitiva riconobbe di origini non apostolica), che speculano proprio su questi silenzi dei quattro vangeli. Stupisce tanto più che di una persona importante come Gesù vorremo sapere molto di più e capire cosa è successo nella sua infanzia, quali esperienze ha avuto, quali difficoltà, quali sfide, quali traumi, quali gioie… Eppure i vangeli non ci dicono niente…
Forse proprio questo silenzio contiene di per sé un insegnamento. Noi italiani in particolare siamo soliti dare un’importanza ai bambini che può arrivare all’eccesso. In molte famiglie tutto ruota intorno ai bambini, e l’attenzione che ricevono finisce per diventare nociva per loro stessi. I vangeli non sono certo contrari ai bambini, ma il fatto che dell’infanzia della persona più importante del mondo dicano solo alcune cose essenziali deve fare riflettere. Questo passo ci dice che Gesù cresceva fisicamente, che diventava più forte e che aveva sapienza e grazia. Pochissime cose essenziali che dovrebbero catturare tutta la nostra attenzione di genitori. Assicurarci che i nostri figli crescano bene fisicamente, e che ricevano conoscenza di quello che si dice su Dio e grazia. Ci concentriamo su molte più cose che vanno dagli sport, alle lingue straniere, alla musica ai giocattoli, che sono perfettamente legittimi, ma che non devono coprire questo semplice contenuto fondamentale: che i nostri figli crescano nel fisico, in sapienza e nella conoscenza della grazia di Dio. Non possiamo delegare questo ad una chiesa o a degli amici: è la nostra missione prioritaria di genitori!
- 2. Il silenzio sulle parole
Cogliamo la sfida di saper rispondere ai nostri figli rispetto alle domande sulla fede. Saranno probabilmente domande che ci costringeranno a rivedere la nostra stessa fede, e a chiarificarla. Cos’è la morte? Chi è Dio? Chi è lo stesso Gesù di cui qui si parla? Perché andiamo in chiesa? E mille altre domande, che i bambini fanno e a cui non possiamo dare risposte scontate o evasive: le domande di Gesù facevano stupire.
Facevano stupire anche le sue riposte e ci introducono ad una persona in grado di stupire. Già da adolescente Gesù ci fa capire che la fede è qualcosa che stupisce, che non è fatta di ripetizioni di formule sterili, ma di un insegnamento che colpisce e sorprende. Vorremmo che così fosse anche la nostra evangelizzazione.
- 3. Il silenzio di Gesù sul restare a Gerusalemme
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